L’Hotel d’Inghilterra

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“…Un altro albergo importante per la storia della città è l’Hotel d’Inghilterra di via Bocca di Leone. Costruito nel 1500, diventa uno degli alberghi più frequentati dai viaggiatori del Grand Tour. Tra questi spiccano i nomi di George Gordon Byron, Percy Bysshe Shelley, John Keats e del primo re viaggiatore del Portogallo don Pedro II, ricordato con apposita lapide all’ingresso dell’albergo. Da una delle finestre delle attuali stanze 130 e 131, Vincenzo Gioberti nel 1848 incitò la sottostante folla con un infuocato discorso invitando tutti a battersi per difendere l’indipendenza della nascente seconda Repubblica Romana che però avrà vita breve. Cinque mesi appena. L’Hotel d’Inghilterra, al pari del Ritz di Parigi, vanta tappezzerie in seta della storica seteria di San Leucio, presenti a Roma nella Sala verde di palazzo Chigi e nel salone di rappresentanza di Villa Taverna”.

Gli altri negozi storici del tridente

2 Responses

  1. Sergio de stefano

    Io sono nato a via borgognona nc 32 ben 75 anni fa, palazzo di fronte poi c’è palazzo Torloniain quella piazzetta c’è una fontana dove d’estate si beveva l’acqua fresca. C’era un guadiamacchine invalido, mi raccontava che era stato il padre a invalidarlo e chiedeva aiuto a spostare le macchine. Ogni mattina i Torlonia uscivano con i cavalli per andare al maneggio del galoppatoio a Villa Borghese. Salutati dal portiere del palazzo in uniforme. Prima dell’apertura dei negozi di via dei Condotti i commessi e i fattorini dei negozi più importanti ” Cucci’, Gucci, Ferragamo, Piattelli etc….ci scambiavamo i fatti del giorno, erano con nostalgia bei tempi, vi potrei raccontare tutto di quella zona, un saluto

    • Pino Coscetta

      Ricordare le proprie radici è un esercizio che fa bene al cuore e aiuta a comprendere. Un raffinato scrittore inglese, Edward Morgan Foster, autore di Camera con vista, diceva: “Se non ricordiamo non possiamo comprendere”. Il suo commento conforta il pensiero che mi ha mosso a scrivere questo libro sulla famiglia di mia moglie. I suoi avi portoghesi approdarono agli Otto Cantoni (Largo dei Lombardi) nel 1696 e da allora sono sempre rimasti nel Tridente. Un mio cognato vive ancora a via della Croce. Io, che ho cinque anni più di lei, alle porte del Tridente, al Messaggero di via del Tritone, ho lavorato per quarant’anni. La ringrazio per l’attenzione che ha dedicato al mio “Tridente” e l’invito a divulgare i sui ricordi. Chi non ricorda, difficilmente comprende. Aveva ragione Norman Foster.

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